Sperimentato per la prima volta negli anni sessanta dal ricercatore e istruttore di nuoto sovietico Igor Charkovsky. I vantaggi di questa metodica sono principalmente nella gestione del copro della madre, della gravità, della respirazione, e benefici sul rilascio ormonale e rilassamento della muscolatura…Ed è altrettanto vero che simili benefici possono essere raggiunti anche attraverso particolari tecniche di rilassamento o pratiche di medicina alternativa come l’agopuntura e ipnosi.
Si sostiene che con il parto in acqua il neonato abbia un impatto meno traumatico con la gravità e al riguardo gli studi pubblicati sono moltissimi e tutt’altro che omogenei.
DAL PUNTO DI VISTA ENERGETICO la scelta del parto in acqua NON crea le condizioni PER UN BUON RADICAMENTO DEL BAMBINO; infatti passando dal liquido amniotico alla vasca, cioè da acqua ad acqua, non vi è un netto cambiamento dell’ambiente vibrazionale come nel parto naturale e il neonato non recepisce appieno il fissaggio; la messa a terra non viene incrementata tanto come in un parto naturale.
Ecco perché sotto questo aspetto mi permetto di indicare una controindicazione ENERGETICA a questa metodica nella fase espulsiva del parto anche se suggerisco di seguire il più possibile l’istinto.
L’immersione non troppo a lungo nell’ acqua porta al rilascio degli ormoni dello stress, del dolore e dell’ossitocina, favorendo quindi la dilatazione. Sarebbe quindi ottimo poter beneficiare nella fase di travaglio dell’immersione in acqua per poi continuare le ultime fasi del parto fuori dall’ acqua.
Tratto da “ L’Energia della gravidanza” Diego Giaimi
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